Arredare con i camini a legna

I camini a legna servono solo a riscaldare? Certo che no: grazie alla loro capacità di arredare sono in grado di assicurare un’atmosfera piacevole e molto accogliente. Ciò è vero a maggior ragione nel caso in cui si opti per i modelli di ultima generazione, che sono tecnologici e al tempo stesso decorativi. Si possono comprare online, per esempio sul sito di Barzotti Arredi o su quello di Leroy Merlin, ma anche in altri e-commerce come quello di Mondo Convenienza.

Perché scegliere un camino a legna

Al giorno d’oggi un camino a legna di nuova generazione si presenta come un prodotto funzionale ed ecologico, visto che assicura un consistente risparmio energetico. Il living, così, può essere riscaldato al pari del resto della casa. Infatti, l’aria calda che viene generata dal camino attraverso un sistema di canalizzazione può essere trasportata nei vari ambienti della casa, anche nel caso in cui si trovino su piani diversi o comunque non comunichino fra di loro.

Qualora la canna fumaria non sia già presente, l’installazione di un camino a legna presuppone però dei lavori piuttosto complessi e onerosi dal punto di vista economico: è un aspetto di cui tenere conto, fermo restando che si tratta di un investimento che vale la pena di sostenere visti i tanti vantaggi che ne possono scaturire.

Come rivestire il camino a legna

Il camino a legna si presta a essere impreziosito da una vasta gamma di rivestimenti, e sono diversi i materiali a disposizione: la maiolica, la pietra naturale e il marmo, ideali in modo particolare per ambienti contraddistinti da uno stile classico. I camini in acciaio verniciato e in metallo tendono ad abbinarsi in maniera più efficace ad arredamenti contemporanei e moderni: la tendenza più recente è rappresentata dal rivestimento filomuro, nel quale il focolare sparisce all’interno della parete.

Gli inserti

Quando si parte già da una canna fumaria presente, ovviamente se è norma, una buona idea potrebbe essere quella di comprare un inserto: vale a dire un focolare di piccole dimensioni che può essere collocato nel vano già presente e poi collegato con la canna fumaria. Il funzionamento degli inserti può essere a pellet, oltre che a legna: in quest’ultimo caso c’è bisogno di un’alimentazione costante, mentre per il pellet è sufficiente l’accensione con il telecomando.

Inoltre, un camino a pellet vanta una maggiore autonomia e può essere programmato. In tutti i casi gli inserti presentano un vetro in grado di resistere alle temperature più elevate; è possibile completarli con cornici di materiali e dimensioni differenti, a seconda che si preferisca una resa più scenografica o più sobria.

Un camino a legna in una casa nuova

In molte regioni d’Italia non è proibita la posa in opera dei camini a legna tradizionali; a essere vietato è invece l’utilizzo, per effetto delle emissioni. Infatti bruciare la legna e in generale le biomasse fa sì che nell’atmosfera vengano sprigionate delle polveri sottili che sono pericolose per l’uomo. Quindi in una casa nuova, magari ancora in costruzione, è possibile installare un camino a legna nel caso in cui la finalità sia unicamente estetica; a patto, però, che il fuoco non venga mai acceso.

Ci sono comunque dei rimedi a cui si può ricorrere: per esempio facendo riferimento a un camino a camera chiusa che abbia una classe energetica alta. In base alle nuove norme che sono entrate in vigore a partire dal 2020, non è consentito usare generatori a biomassa la cui classe ambientale faccia parte del range compreso tra zero e due stelle. Invece gli apparecchi nuovi devono essere almeno di classe pari a quattro stelle.

Quanti metri quadri può scaldare un camino a legna

È possibile installare un camino a legna per scaldare un unico ambiente, ma non per forza; nel caso in cui il camino sia dimensionato in maniera adeguata e gestito correttamente, esso è in grado di assicurare la completa autonomia energetica di una casa intera. Le legna offre un calore sano e garantisce una resa piacevole, con un’atmosfera unica.

In previsione dell’installazione di un camino, comunque, è opportuno prendere in considerazione vari aspetti tecnici: non solo lo spazio che si ha a disposizione nell’ambiente in cui il camino troverà posto, ma anche la necessità di una presa d’aria esterna, fondamentale per garantire una combustione ottimale evitando che venga sottratto ossigeno ai locali.

Quindi non è possibile definire a priori la superficie che un camino a legna è in grado di scaldare, fermo restando che non si deve fare riferimento ai metri quadri ma ai metri cubi: insomma, più che di superficie si deve parlare di volume che può essere scaldato. Una variabile fondamentale è rappresentata poi dal tipo di isolamento.

Una soluzione alternativa ai camini a legna: i biocamini

Nel caso in cui si abbia voglia di cercare una soluzione alternativa rispetto ai camini a legna, questa può essere individuata nei biocamini, che si contraddistinguono per un evidente pregio: non necessitano di canna fumaria. I biocamini offrono l’estetica tipica di un camino a legna, ma dal punto di vista funzionale se ne distaccano per vari aspetti: a cominciare dal fatto che sono ideali per ambienti grandi non più di 20 o 30 metri quadri. Visto che non brucia legna, un biocamino non produce sostanze nocive, né cenere o fumo: il combustibile, infatti, è rappresentato dal bioetanolo, che è un prodotto inodore e naturale che deriva dalla fermentazione di biomassa.