Da anni la discussione sulla legalizzazione in Italia della cannabis sta andando avanti, coinvolgendo con diversi risultati sia l’opinione pubblica che la politica.
Attualmente la regolamentazione relativa al consumo, al trasporto e alla vendita della cannabis light è caratterizzata ancora da molte incertezze, ma organi specifici si stanno gradualmente muovendo per far sì che l’applicazione delle leggi sia guidata da una sempre maggiore consapevolezza e che anche i dubbi relativi ai contesti di utilizzo, trasporto e commercializzazione vengano appianati.
In particolare la legalizzazione di quella che viene definita cannabis light è regolamentata, secondo quanto riporta www.ilpost.it dalla legge 242 del 2016. Dopo la formulazione di questa norma, che coinvolge esclusivamente un tipo di cannabis con una bassissima concentrazione di principio attivo, hanno cominciato a diffondersi nel nostro Paese (com’era avvenuto per altri Stati prima di esso), negozi specializzati nella vendita della pianta essiccata, di apposite gocce, dei semi di cannabis o di vari altri derivati.
La legge è ancora oggi poco chiara, nonché osteggiata duramente dalla Lega e dal Ministro degli Interni Matteo Salvini.
Lo scontro tra i partiti, ( i motivi del si e del no dei partiti ) riportato in un articolo pubblicato dall’Ansa, contrappone da un lato Lega, Forza Italia e PD, contrari alla legalizzazione, e dall’altro il Movimento 5 Stelle, che si dice disposto ad accettare una regolamentazione più favorevole nei confronti della cannabis light.
Proprio negli ultimi mesi la politica sta discutendo sulla possibilità di chiudere i negozi di cannabis di cui la legge del 2016 ha favorito l’apertura.
La cannabis legale: la varietà light della cannabis sativa
Ma cos’è nello specifico la cannabis light e quali sono le caratteristiche che la rendono legale in molti stati e, recentemente, in Italia?
Le principali enciclopedie, tra cui anche wikipedia, distinguono tra diverse varietà di cannabis. Sebbene sia la pianta venduta nei negozi legali, sia la marijuana che viene illegalmente spacciata come sostanza psicotropa derivino dalla stessa pianta, la canapa, la separazione tra le varietà dell’esemplare è fondamentale per comprendere ciò che distingue il lecito dall’illecito.
La Cannabis sativa, storicamente utilizzata come materia prima nell’industria tessile e nella produzione della carta, ma anche come fibra per la composizione di corde e vele navali, è nota anche per le sue proprietà psicotrope.
Oltre alle vaste coltivazioni di cannabis a uso industriale, si sa che essa era molto diffusa presso molte popolazioni antiche, che la utilizzavano per il fumo, soprattutto in India, presso gli arabi e i cinesi. La finalità ricreativa della cannabis, capace di rilassare e aprire la mente, era unita anche alla sua importanza medica.
Gli effetti della cannabis agivano infatti sul dolore, alleviandolo, e su varie patologie. Anche oggi, nonostante la sua natura controversa, la cannabis è riconosciuta dalla comunità medica per alcune sue proprietà curative.
Sempre secondo Wikipedia, la cannabis light, oggetto della normativa sulla legalizzazione della sostanza, deriva da una particolare varietà di canapa che presenta una concentrazione di principio attivo inferiore al limite previsto dalla legge. Questo principio attivo è il THC, per esteso
il delta-9-tetraidrocannabinolo, responsabile degli effetti psicotropi e stupefacenti della cannabis. Ciò che invece la cannabis light contiene, e che la rende una sostanza utile per alcuni individui (e talvolta a scopo medico) è il principio attivo rilassante, il CBD, ossia il cannabidiolo.
Per essere considerata legale, la cannabis deve presentare una concentrazione di questa sostanza inferiore a ciò che la legge di uno specifico Paese ha determinato. I limiti sono differenti da zona a zona e attualmentel’Italia consente la commercilizzazione di cannabis light solo se essa presenta un THC inferiore allo 0,2 % (come la Polonia e la Romania), contro il 0,3% consentito dagli Stati Uniti e il 0,1 % di Svizzera e Messico.
Cannabis light: droga o sostanza benefica? Disinformazione e dubbi relativi alla legalizzazione in Italia della cannabis
La legalità della cannabis è strettamente legata al fatto che una concentrazione tanto bassa di THC fa sì che una variante di questo tipo non possa essere definita una droga, poiché non presenta effetti stupefacenti come la classica marijuana.
Come però afferma l’ANSA, Il Post e molti altri influenti notiziari, il Governo sta rivalutando i particolari legali di questa definizione e della commercializzazione di cannabis in Italia, ponendo un freno a una normativa che sembrava aver fatto luce sulla questione.
Gran parte dei dubbi relativi alla cannabis riguarda anche i limiti a cui il suo consumo è sottoposto e che devono essere tenuti presenti.
Il notiziario Adnkronos specifica infatti che questo tipo di cannabis, light ma pur sempre soggetto tutt’ora a problematiche di vario tipo, non può essere fumato, consumato per uso alimentare o venduto ai minorenni.
Molti negozianti di store fisici o digitali, chiariscono inoltre che gran parte dei clienti abituali che richiedono la cannabis non sono giovani alla ricerca dello sballo, come l’opinione pubblica spesso crede e teme, ma persone che desiderano un prodotto capace di rilassare i muscoli e di inibire alcuni tipi di dolore, come il dolore muscolare dato dall’intensa attività sportiva o i più frequenti dolori del ciclo mestruale, che ogni mese causano alla donna non pochi crucci e in alcuni casi impediscono una normale attività giornaliera.
I chiarimenti riguardanti il consumo di cannabis sono dunque ancora necessari, a causa di un mercato e di una regolamentazione che pone nuovi dubbi sulla sua utilità e la sua pericolosità.
A suscitare la rabbia di alcuni a causa delle recenti ostilità del Governo nei confronti della cannabis light, secondo ciò che riportano Ansa e La Stampa, sono le conseguenze che i divieti possono avere su una fetta in crescita dell’imprenditoria.
Dopo la regolamentazione del 2016, che legalizzava la cannabis light, il mercato si è aperto a una nuova forma di commercializzazione anche in Italia, con un aumento di imprenditori disposti a investire in questo tipo di attività. È possibile acquistare cannabis light legale su e-commerce come cbdexpress.it Un’attività ora messa a rischio dalla titubanza del Governo e dalla dilagante disinformazione che riguarda il settore della cannabis light.