Il componente oleodinamico che mantiene la pulizia del fluido nell’impianto è il filtro. Il livello di pulizia del fluido dichiarato dal produttore dell’impianto deve essere rispettato per permettere all’impianto di operare con il massimo rendimento e preservare tutti i componenti oleodinamici dalle rotture.
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Quali sono le cause della contaminazione
In ogni impianto oleodinamico il fluido porta con se sempre una minima contaminazione iniziale, che tende poi ad aumentare durante il funzionamento.
Le cause dell’aumento della contaminazione sono :
- Residui di lavorazione dei componenti oleodinamici che costituiscono l’impianto
- l’usura meccanica dei componenti oleodinamici dovuti agli attriti,
- l’ingresso di contaminanti dall’esterno durante gli interventi di manutenzione
- l’ingresso da guarnizioni o giunzioni.
Filtri e materiali impiegati per il filtraggio dei fluidi
A seconda della loro posizione nel sistema, i filtri più usati sono costituiti da materiali differenti:
- filtri sul ritorno, a valle di tutti i componenti oleodinamici, filtrano l’olio prima che rientri nel serbatoio. La loro funzione è mantenere il livello di contaminazione richiesto nel serbatoio (protezione indiretta dei componenti) e devono essere dimensionati per avere una elevata capacità di accumulo di contaminante che gli dona una lunga durata. Normalmente questo tipo di filtro utilizzano strati di microfibra con parametri di fi ltrazione assoluta, ßx >= 75 o strati filtranti in carta con una filtrazione nominale, ßx >= 2.
- filtri in mandata, questi componenti oleodinamici vengono installati sulla linea di pressione e proteggono direttamente uno o più componenti oleodinamici assicurando essi vengano alimentati con un fluido al giusto livello di contaminazione. In questo tipo di installazione si utilizzano setti in microfibra (filtrazione assoluta, ßx >= 75), più raramente in carta (filtrazione nominale, ßx >= 2).
- filtri in aspirazione, filtri installati sulla linea di aspirazione, proteggono la pompa da eventuale contaminazione con particelle più grossolane. Normalmente utilizzano setti in tela metallica che operano con una filtrazione geometrica e vanno dimensionati in modo da evitare problemi di cavitazione della pompa.
Altri Filtri
Per evitare che i contaminanti escano dall’impianto e contaminino l’ambiente esterno è importante installare e mantenere dei filtri aria sugli sfiati, che filtrino l’aria che viene richiamata nel serbatoio quando l’olio viene inviato agli attuatori dell’impianto.
Quando è richiesta una classe di contaminazione molto bassa (cioè una pulizia molto elevata) può essere necessario utilizzare un filtro di ricircolo, che lavorando a portata e pressione costanti assicura la massima efficienza filtrante.
Manutenzione dei filtri
La vita dell’elemento filtrante presente in un impianto è influenzata in modo non trascurabile dal livello di contaminazione dell’ambiente in cui è situato l’impianto e dal grado di manutenzione riservato ai vari di componenti oleodinamici delll’impianto stesso.
Indicatori di intasamento dei filtri
Durante il funzionamento dell’impianto, la perdita di carico attraverso il filtro aumenta via via che il filtro si intasa, a causa del residuo contaminante ritenuto al suo interno.
Il componente oleodinamico filtrante va sempre sostituito quando risulta intasato e comunque prima che la perdita di carico dell’impianto raggiunga il valore di taratura della valvola di bypass che intervenendo esclude il filtro stesso.
Diventa quindi una logica conseguenza installare un indicatore di intasamento (visivo o meglio ancora elettrico), tarato ad un valore inferiore a quello della valvola di bypass, per avere una segnalazione immediata del momento in cui è richiesta la sostituzione del filtro prima che intervenga la valvola.
Diversi tipi di indicatori di intasamento per i diversi tipi di filtri
Per i filtri sul ritorno e per i filtri in bassa pressione l’indicatore di intasamento può essere costituito da un componente oleodinamico come un manometro o un pressostato che misura la pressione a monte del filtro.
Per i filtri ad alta pressione e per alcuni filtri sul ritorno, l’indicatore di intasamento può essere di tipo differenziale: questo componente oleodinamico misura la pressione a monte e a valle del filtro e attiva un segnale quando la pressione differenziale raggiunge il valore stabilito.
Per i filtri in aspirazione l’indicatore di intasamento è un vuotometro o un vuotostato che misura la depressione a valle del filtro.