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Curiosità sui cotoneaster

I Cotoneaster fanno parte della famiglia delle rosaceae e comprendono almeno 50 specie di arbusti decidui e sempreverdi, originari dell’Europa e dell’Asia. Hanno forma e dimensioni variabili, da cespugli bassi a piccoli alberi.

La loro caratteristica principale è rappresentata dalle bacche rosse o nere che si sviluppano da piccoli fiori bianchi. Le foglie, fittamente attaccate sui rami, alterne, possono essere piccole come un’unghia o come l’intero dito. Il nome “Cotoneaster” deriva dal latino e richiama la somiglianza delle bacche a piccole mele cotogne.

A inizio estate, il cespuglio emette tanti boccioli rosa , i quali danno origine a fiorellini bianchi; da questi si formano le bacche, che permangono sulla pianta per quasi tutto l’inverno, finchè non vengono divorate dagli uccelli. I fiori attraggono inoltre api e numerose farfalle.

Sebbene perda le foglie in inverno, la sua struttura a lisca di pesce rappresenta una caratteristica pregevole. Per posizioni ombreggiate, l’ideale è scegliere un Cotoneaster dammeri, sempreverde, a portamento prostrato e strisciante; è alto non più di 20 cm e si espande per un paio di metri. Cotoneaster frigidus “Cornubia” è molto vigoroso; produce molti fiori bianchi in estate e numerose bacche in autunno. E’ semi-sempreverde; le foglie assumono la tipica colorazione autunnale, ma nonostante il freddo, la pianta continua a crescere anche durante l’inverno.

Il Cotonastro sta bene al sole, ma può crescere bene anche in zone parzialmente ombreggiate. Il Cotonastro non richiede potature frequenti.

La propagazione può essere fatta per talea, prelevando porzioni di fusto semi-legnoso a fine estate. Per ridurre la traspirazione è bene staccare le foglie, soprattutto nelle specie a foglia larga.

Cotoneaster glaucophyllus è una specie tipica in Australia e in California. La specie Cotoneaster simonise è stata addirittura tolta dal commercio perchè considerata troppo invasiva.