Quando si ha commesso un reato, si desidera sapere se è possibile che questo vada in prescrizione. Con questo termine, infatti, si indica un’istituzione che è presente in molti ordinamenti, già dai tempi del diritto romano. In pratica, con la prescrizione, si perde un diritto a causa del trascorrere del tempo: nel Codice Penale, questo si traduce nell’impossibilità di applicazione della pena.
Tuttavia, è bene sapere che per essere attuata, la prescrizione prevede il rispetto di alcune condizioni. La riforma Cartabia, introdotta di recente, ha dato vita a un periodo di transizione che rende ancora più complesso il panorama legislativo sotto questo aspetto.
Prescrizione reati penali: quali sono i termini previsti
I tempi di prescrizione possono variare in base alla tipologia di reato. In linea generale, il termine dopo il quale la pena non può essere più applicata è stabilito a 6 anni per i delitti, mentre tale lasso di tempo è inferiore quando si tratta di reati punibili con sanzioni amministrative o pecuniarie. I termini per la prescrizione, sono indipendenti da quelli previsti dalla pena: in caso di un’eventuale reclusione prevista per 10 anni, ad esempio, il reato sarà comunque prescritto dopo 6 anni.
Questo viene indicato dall’ art.157 c.p., tuttavia, leggi questo se vuoi saperne di più o sapere se il tipo di reato può essere effettivamente prescritto. Infatti, se si ha commesso un reato e si vuole sapere se è possibile chiedere la prescrizione, è ovviamente necessario avvalersi di un legale esperto perché per l’applicazione di questo diritto può non essere semplice.
Ad esempio, per calcolare quando avverrà la prescrizione è necessario sapere quando è stato commesso il reato.
Un reato può essere prescritto dopo alcuni anni, anche se ci sono indagini in corso o denunce. In pratica, se il fatto colposo è stato commesso a Giugno 2022, bisognerà attendere 6 anni, e quindi fino a Giugno 2028 per ottenere la prescrizione e ciò vale anche se un eventuale processo è iniziato qualche anno più tardi.
La prescrizione è un’istituzione prevista dal Codice Penale che si applica solo ad alcune tipologie di reato. Infatti, non tutti gli illeciti possono essere prescritti. I reati che sono punibili con l’ergastolo, ad esempio, non vanno mai in prescrizione, mentre nel caso di omicidio aggravato o di violenza sessuale, i termini per poter chiedere l’annullamento della pena sono decisamente più lunghi.
Come è cambiata la prescrizione con la riforma Cartabia
La prescrizione, disciplinata fino al 2020 dalla legge Spazzacorrotti introdotta dalla riforma Bonafede, ha subito delle modifiche piuttosto recentemente per evitare che le lungaggini burocratiche rendessero i processi infinitamente lunghi. Infatti, in Italia, i processi per reati penali durano dai 1500 ai 2000 giorni. La riforma Cartabia ha puntato quindi a ridurre i tempi per i processi del 25% modificando anche le cause di sospensione.
Inoltre, mentre prima la prescrizione era di fatto abolita dopo il primo grado di giudizio, la riforma Cartabia ha previsto una modifica all’art. 344-bis del Codice di procedura penale.
I giudizi in Appello e in Cassazione devono concludersi entro due anni, a partire rispettivamente dal novantesimo giorno e da un anno dalla data della deposizione della sentenza, per evitare l’ improcedibilità penale.