Quando l’areola mammaria cambia colore: consigli e soluzioni

Forse non è la più citata quando si parla di trattamenti estetici o ricostruzioni, ma si tratta di un’area molto importante per ogni donna: l’areola mammaria è la parte di pelle che circonda il capezzolo del seno, ed è caratterizzata da un colore diverso rispetto al resto della zona, a causa dell’elevato numero di pigmenti presenti.
In quest’articolo parleremo del perché è importante questa parte del corpo, in che casi cambia colore, le possibili soluzioni e della dermopigmentazione dell’areola, un innovativo trattamento in voga negli ultimi anni.

Perché l’areola mammaria è importante

Si tratta dell’area dell’allattamento, dove hanno sede le cosiddette Ghiandole di Montgomery che mantengono lubrificata la zona agevolando l’assunzione di latte da parte del bambino.

È quindi di una componente molto importante del corpo femminile, che ha già di per sé un colore diverso ed è quindi perfettamente riconoscibile dal resto. Solitamente può variare dal rosa al rosso, fino ad arrivare al marrone scuro e – in alcuni casi – anche al nero. Di solito è comunque abbastanza coordinata con la pelle: in soggetti con epidermide chiara ha solitamente un colore chiaro, viceversa nelle persone dalla pelle più scura anche il colore dell’areola assume tonalità scure.

 

I cambiamenti di colore dell’areola mammaria

Come detto, ci sono casi in cui l’areola del seno cambia colore, e questi cambiamenti sono dovuti a diversi fattori: i più frequenti si avvertono durante la gravidanza e successivamente nella fase di allattamento. Questo avviene a causa dell’azione ormonale e all’aumento dell’irrorazione sanguigna, che rendono la zona solitamente più scura. Anche le ghiandole di Montgomery possono apparire più sporgenti e di un colore più intenso, solitamente di un marrone più scuro rispetto al colore tradizionale della zona.

L’areola può inoltre essere soggetta a secchezza, screpolature o irritazioni durante la fase dell’allattamento, causate spesso dalla fuoriuscita del latte materno. Altri fattori del cambiamento possono essere l’invecchiamento e l’assunzione di particolari farmaci. Possono anche esserci dei cambiamenti di forma e dimensioni, spesso dovuti anche ad interventi chirurgici particolari come la mastectomia.

 

Cosa fare quando l’areola del seno cambia colore?

Innanzitutto, è necessario partire da un presupposto fondamentale: in questi casi il cambiamento di colore è un fenomeno naturale, che deve ovviamente essere controllato ma senza particolari ansie. Esiste comunque un trattamento in grado di ricostruire areole asimmetriche o mancanti: la ricostruzione areola è un trattamento di dermopigmentazione che tramite l’utilizzo di uno strumento professionale chiamato dermografo riesce a ridisegnare le parti mancanti dell’areola, riproducendo il colore originario e le sfumature che lo rendono naturale, con un risultato semipermanente. Il trattamento può anche essere ritoccato nel tempo, adattandosi alle nuove esigenze della pelle sopraggiunte con il passare degli anni.

Esistono due tipi di ricostruzione del capezzolo: quella parziale serve a correggere le asimmetrie e a coprire delle cicatrici e si esegue in due sedute a circa un mese di distanza, quella totale ridisegna da zero l’areola asportata e il numero delle sedute va valutato in base al caso in questione. In entrambi i casi è comunque necessario almeno un primo ritocco dopo 30/45 giorni, in quanto l’areola tende a perdere almeno il 50% del colore iniziale.

 

Mantenimento dell’areola

Dopo il trattamento potrebbero formarsi delle crosticine: una semplice risposta fisiologica alle microlesioni effettuate, ma nulla di preoccupante. L’importante è assolutamente non grattarle o rimuoverle poiché sono parte integrante del processo: rimuoverle vorrebbe dire rimuovere anche il pigmento sottostante, compromettendo l’intero trattamento. La guarigione dell’area potrà essere favorita da una crema applicabile nei primi giorni successivi al trattamento.

Per il resto non vi sono particolari controindicazioni o procedure di mantenimento: si consiglia di limitare l’attività fisica per le prime due settimane, soprattutto per evitare sudorazioni intense che possano compromettere la guarigione della zona, così come andrebbero evitate saune, bagni turchi ed eccessive esposizioni al sole nei primi 10 giorni. Dopo questo periodo di tempo sarà possibile godersi il mare utilizzando un’adeguata protezione solare, in modo da non creare problemi alla zona oggetto del trattamento.

Si consiglia, infine, di non sottoporre la pelle a trattamenti aggressivi come peeling, scrub e prodotti schiarenti che potrebbero compromettere la zona dell’areola e l’intero trattamento. È bene invece mantenere sempre la zona idratata, in modo da velocizzare la cicatrizzazione e favorire la penetrazione del pigmento.

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