I puzzle: la storia e le tipologie che esistono

Chi non ha mai sentito parlare dei puzzle? Stiamo parlando di giochi amati da grandi e piccini, autentici rompicapo capaci di far divertire per ore e ore chiunque abbia l’aspirazione di risolverli. Un gioco da tavolo di questo tipo è adatto per tutte le occasioni e nasconde una storia davvero molto interessante. Ecco tutto ciò che c’è da sapere riguardo ai puzzle, dalle origini alle varie tipologie tanto apprezzate dalla gente.

Cosa sono i puzzle

La storia dei puzzle parte da molto lontano. Questo genere di gioco esiste da oltre tre secoli, ma continua ad essere molto affascinante e a catturare l’attenzione di un pubblico trasversale. Si tratta di un semplice gioco ad incastro, che funziona tramite l’inserimento di varie tessere di cartone o plastica che, riunite tutte insieme, formano una determinata immagine. Nonostante le origini molto antiche, si tratta di un’idea regalo molto apprezzata per i bambini dai quattro anni in sù. Può tramutarsi anche in un vero e proprio complemento d’arredo, dato che un puzzle finito può essere inserito in una cornice e appeso al muro come un qualsiasi quadro.

La storia dei puzzle

I puzzle così come li conosciamo sono nati nell’ormai lontano anno 1760, grazie alla passione del cartografo inglese John Spilsbury. In origine, servivano per aiutare i bambini ad apprendere nozioni di geografia. Col passare dei decenni, tali giochi iniziarono ad acquisire un significato sempre più importante per la pedagogia e l’istruzione dei più piccoli. I primi puzzle venivano costruiti in legni pregiati come cedro o mogano, mentre verso la fine del XVIII secolo furono diffusi modelli più leggeri.

Nel corso del XIX secolo, furono introdotti modelli che trattavano di animali e personaggi fantastici, con prezzi sempre più bassi grazie a materiali meno pregiati. Il vero boom risalì alle fasi iniziali del XX secolo, con gli adulti che iniziarono a loro volta ad appassionarsi a questo meraviglioso gioco. Anche gli Stati Uniti conobbero i puzzle fino a produrli in maniera esclusiva per i negozi di settore. Ai tempi nostri, vengono messi in vendita modelli digitali e tridimensionali impreziositi da tecnologie all’avanguardia.

Come scegliere al meglio un puzzle

La scelta di un puzzle è molto meno semplice rispetto al passato, dato che la gamma si è notevolmente ampliata nel corso degli ultimi decenni. A tal proposito, alcuni parametri possono segnare una profonda differenza e indirizzare verso una decisione a discapito di un’altra. Ecco, di seguito, gli elementi che non vanno lasciati in secondo piano quando si valuta un simile acquisto.

 

  • Prima di tutto, si parte dalla difficoltà. Quest’ultima viene definita dalla quantità di pezzi che formano un puzzle, unita alle loro dimensioni.

  • La valutazione prosegue con la valutazione del soggetto. Ovviamente, un puzzle con tanti colori è meno complicato di un modello pieno di sfumature e tonalità similari.

  • Quindi, bisogna verificare se optare per puzzle per bambini o adulti, con i primi che si ispirano prettamente ai cartoni animati.

Un discorso a parte va portato avanti per ciò che riguarda la quantità di pezzi. I modelli riservati ai più piccoli sono generalmente formati da 24-100 pezzi, da incastrare con una certa rapidità e facilità. Più si va avanti, più si può salire di livello, con prodotti da 500, 1000, 1500, 2000, 3000 pezzi e così via. I professionisti del settore possono anche arrivare fino a 50000 pezzi. Ovviamente, bisogna avere tanto tempo da spendere in tali casi.

Le tipologie più diffuse di puzzle

Quali sono i tipi di puzzle più diffusi? Il formato rettangolare o quadrato è senz’altro il più tipico e viene chiamato semplicemente 2D. Ad ogni modo, ci si può davvero sbizzarrire grazie ad una gamma estremamente ampia e variegata. Non mancano puzzle speciali, quali ad esempio i panorama, gli XXL per i più piccoli, i modelli con colori metallizzati e fluorescenti, i tappeti puzzle.

Se i classici puzzle 2D non sono sufficienti per divertirsi, si può provare con i puzzle 3D. Tale tipologia si sviluppa in larghezza, lunghezza e altezza, dando forma ad oggetti d’arredo dall’impatto estetico molto intrigante. In questo ambito, vengono creati anche puzzle ricurvi per incastri davvero sorprendenti. Ancora più innovativi sono i puzzle 4D, che aggiunge alle tre dimensioni essenziali una quarta, ossia il tempo. Tutto ciò perché i pezzi vanno inseriti seguendo una successione ben precisa, di pari passo con l’evoluzione storica delle figure presenti.

Ma non è finita qui. Ci sono numerosi puzzle game, che si concretizzano mediante la risoluzione di enormi alquanto complicati e non prevedono necessariamente l’assemblaggio dei classici tasselli. Chi vuole può inoltre cimentarsi con i rompicapo metallici, con mosse da attuare seguendo un procedimento logico ben preciso. Un chiaro esempio può essere rappresentato dal celebre Cubo di Rubik, nel quale le sei facciate da nove quadratini ciascuna devono avere un colore univoco.

Perché i puzzle sono ancora così apprezzati

Nonostante i tempi che corrono e la tecnologia che va avanti senza sosta, i puzzle restano sempre di tendenza. C’è chi li considera un semplice hobby e chi un’autentica mania. I bambini li apprezzano perché sono divertenti ed istruttivi, con la chance di sviluppare numerose abilità di base. In alternativa, possono funzionare come attività di coppia e riescono a tenere allenata la mente. In ogni caso, i punti di forza di un gioco così ben realizzato si notano fin dall’inizio e non bisogna fare altro che cercare di risolvere il proprio puzzle nel più breve tempo possibile.