chirurgia microtia

Chirurgia dell’orecchio in caso di microtia

La chirurgia estetica non si occupa soltanto di aumentare seni e labbra, ovvero di interventi che a molti potrebbero apparire come puramente di vezzo e vanità. Anche i detrattori più accaniti della chirurgia plastica dovranno riconoscere che in moltissimi casi questa importantissima branca della chirurgia riesce a migliorare condizioni estetiche e funzionali che possono migliorare moltissimo la vita del paziente, come nel caso degli interventi per correggere la microtia, ovvero una malformazione dell’orecchio, che si presenta piccolissimo, ovvero appena accennato, se non in alcuni casi praticamente assente.

Nei casi più gravi di microtia l’orecchio praticamente non esiste e al posto del padiglione auricolare non si trovano che dei minimi abbozzi cartilaginei che non possono ovviamente né funzionare né apparire come un normale padiglione auricolare.

Una condizione che oltre a creare problemi di carattere funzionale (peggiora l’udito complessivo) crea ovviamente anche problemi di carattere sociale, di auto-accettazione e di relazione per chi ne viene colpito.

Per quanto riguarda gli interventi ricostruttivi si è fatto davvero molto, moltissimo e quello della microtia è uno dei casi forse più interessanti, perché nel caso della microtia, grazie anche a medici d’avanguardia che hanno portato in Italia interventi pioneristici, si riesce finalmente a superare il problema in modo completo, con un intervento che è capace di ridonare al paziente che vi si sottopone non soltanto un padiglione auricolare, ma anche un ritorno alla normalità.

Gli interventi di avanguardia per la ricostruzione dell’orecchio

Ricordandoci che non si tratta soltanto di un problema di carattere estetico, ma a tutti gli effetti di un problema che può essere anche funzionale che può rendere peggiore anche l’udito del paziente, andiamo ad analizzare quelle che sono le più moderne tecniche per la correzione della microtia più innovative.

Il ruolo più importante è ricoperto sicuramente dai nuovi materiali, detti ad alta densità porosa, che permettono di avere un orecchio, post-intervento, che permette in pochissimi interventi (dimezzandoli almeno rispetto a quelli di vecchia fattura) di ridonare al paziente, a prescindere dalla sua età, un padiglione auricolare bello da vedere e funzionale per l’udito.

Prima si procedeva infatti con la ricostruzione del padiglione auricolare utilizzando materiale cartilagineo del paziente stesso, comportando non solo la presenza di cicatrici, seppur tipicamente nascoste, ma anche risultati che erano piuttosto innaturali e che sebbene potessero correggere quantomeno l’aspetto funzionale dell’orecchio operato, non ripristinavano condizioni tali da permettere di superare i problemi legati all’abnormalità estetica del paziente.

Con le nuove tecniche, che sono state effettuate in Italia per la prima volta dallo specialista di Chirurgia Estetica e Ricostruttiva Dott. Camillo D’Antonio, si riesce ad operare inoltre pazienti giovanissimi senza che sia necessario, come i precedenti interventi ricostruttivi, attendere fino al compimento del decimo anno di età come era necessario con il vecchio intervento.

C’è, grazie alla chirurgia estetica e ricostruttiva, speranza per chi soffre di questo problema, uno di quelli che, almeno fino a qualche anno fa, sembravano impossibili da risolvere.